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Alt-J – Relaxer

Giunti al terzo disco, gli Alt-J sono uno dei gruppi più interessanti del panorama indie internazionale: sintesi perfetta tra l’elettronica, il new-folk e il rock vintage, i generi imperanti nel primo lustro di questo decennio.
Il terzetto di Leeds ha sempre dimostrato di essere in grado di produrre dischi piacevoli e mai banali, nonostante la meschina scelta, come nome, di uno short-cut Apple per digitare il Delta (∆).

Ma suppongo che questo sia un po’ lo Zeitgeist.

L’album si apre con uno dei pezzi più interessanti, “3WW”. Una partenza che richiama i primi Pink Floyd evolve per arrivare alla conclusione con una voce femminile che risalta su un ripetitivo basso distorto. La cover di “House of the rising sun” è divertente solo per il fatto di trovarsi qua, ma in realtà, a differenza dell’originale, è una marcia elettronica abbastanza spenta che risente terribilmente della mancanza dell’arpeggio ripetitivo degli Animals.
Segue il pezzo migliore, “Hit me like that Snare”, una misto tra una canzone degli Stooges e la colonna di un porno anni 70, è quello che risalta maggiormente nell’insieme. Dopo “Deadcrush”, che suona molto simile ai “Portugal, the man”, il disco si spenge un po’ e chiude abbastanza lento con “Adeline” e “Last Year”

Nonostante alcuni passaggi possano risultare lenti questo rimane sicuramente uno dei migliori dischi ascoltati fino ad adesso.

 

Tracklist:

1. 3WW
2. In cold blood
3. House of the rising sun
4. Hit me like that Snare
5. Dead crush
6. Adeline
7. Last year
8. Pleader

 

A cura di: Pucc

Autore:

Tatiana Granata