I Repsel nascono nel 2003 a Viterbo come band ghotic metal, producono due demo, cambiano spesso la line up. Da poco hanno presentato l’album di esordio, un esordio completamente diverso da quello che ci si potrebbe aspettare visto che il ghotic metal si avverte solo in alcuni piccolissimi spunti. L’album, “From dawn to dusk”, è composto da 7 tracce di durata variabile, alcuni pezzi da 6 minuti, altri rimangono sui 3. I brani sono cantati in inglese. Il genere che hanno adottato è più un progressive rock.
Sicuramente una scelta coraggiosa questa virata di genere, non si tratta di sfumature, ma di cambio completo di sonorità e di impostazione. L’apertura è affidata a “Pandora”, musicalmente un po’ vuoto, ma vocalmente molto piacevole e con una chiusura che rimane impressa. Nel secondo brano si distingue per il violino, ben inserito e piacevole, la canzone in sé invece non ha molti spunti forti.
La costruzione è leggermente altalenante, è un rock con molte parti di synth e quindi progressive, ma nello stesso tempo si avverte anche un richiamo pop che rende più “orecchiabile” il tutto, senza scadere nel commerciale. La pecca è forse la poca varietà e originalità, ma la produzione è ottima e il disco si ascolta con piacevolezza, pur senza scosse e particolari entusiasmi. Le parti migliori rimangono quelle con la chitarra sporca in primo piano, in alcuni pezzi la musica sembra avere poca forza e convinzione, mentre in altri la qualità del gruppo riesce ad emergere con grinta e cattiveria.
Promossi, si tratta di un buon lavoro, bisognerà vedere come continuerà questo gruppo, se abbracceranno completamente lo stile prog rock o se ci saranno ulteriori virate, l’unico punto di domanda che rimane su “From dawn to dusk” è proprio sulla continuità e coerenza compositiva. Possiamo solo aspettare e nel frattempo goderci questo album.
01. Pandora
02. I’ll erase one everyday
03. Make up
04. Everything has changed
05. Break into pieces
06. From dawn to dusk
07. Two minds
Recensione a cura di: Valentina Ferrari