Live report a cura di Alessandra Sandroni
Agli sgoccioli del suo tour estivo Lucio Corsi ritorna a Firenze in un sabato sera di inizio settembre, dopo appena tre mesi dall’ultima volta sul palco del Firenze Rocks, dove con la sua band ha aperto il concerto agli Who.
Accompagnato da Marco Ronconi (batteria), Filippo Scandroglio (chitarra elettrica), Tommaso Cardelli (basso), Giulio Grillo (tastiere), Iacopo Nieri (pianoforte) e Gabriele Bernabò (chitarre, cori e tastiere), il cantautore toscano ha portato nella suggestiva cornice dell’Anfiteatro delle Cascine – Ultravox uno spettacolo totalizzante diviso in tre parti, con quella centrale che lo vede protagonista di un momento molto intimo da solo in acustico sul palco.
Si parte da “Freccia bianca” e si ripercorrono uno ad uno i pezzi più significativi del suo repertorio. L’immediatezza con cui li introduce, la naturalezza con cui racconta di quando ha registrato in una notte stellata in maremma “Danza classica” su GarageBand, sono la caratteristica che rende così affascinante questo ragazzo esile dal volto dipinto di bianco. Sotto le vesti appariscenti e sgargianti, dietro ad un esercito di tastiere e chitarre, a spiccare è l’attitudine da fuoriclasse di Lucio, che con la scusa di raccontar storie ti trapassa da parte a parte con una voce profonda e i testi d’altri tempi. Vederlo sul palco è quasi folgorante: lui e la sua band composta da amici di vecchia data si divertono a suonare, a stare sul palco insieme. Sembra un concetto scontato eppure, guardandoli, mi sono resa conto di quanto questo vada ad incidere sul risultato finale: la musica ha la libertà di andare dove vuole e così si passa da momenti di rapimento totale, con il cantautore solo con la sua acustica a cantare “La Lepre” o al piano sulle note della canzone popolare “Maremma amara”; ad assistere alla lettura del testo mai messo in musica di “Statue” o al brano inedito di “Francis Delacroix” definita dallo stesso autore “un vero casino di strofe che si incrociano” costringendolo a fermarsi per ripartire subito: “come faceva qui?”, chiede retorico al pubblico che ascolta, completamente rapito, come se stesse assistendo al processo creativo della canzone stessa.
Nonostante la transenna tenti di dividere il pubblico dall’artista, a Lucio Corsi non frega un bel niente: si va a prendere il telefono di qualcuno nel pubblico per farsi luce alla ricerca dell’armonica giusta, ci si adagia sopra per cantare insieme alla prima fila e comunica ai presenti anche i bis che ha intenzione di fare. “Adesso esco ma torniamo subito, datemi un minuto e trentasette secondi” dichiara divertito dopo aver terminato “Altalena boy”. Concluso il set, ha ancora voglia di suonare, ha ancora tempo e se lo prende senza chiederlo: “adesso facciamo qualche bis, ripartiamo da dove abbiamo cominciato” ed ecco che, dopo l’esecuzione di qualche cover (Battisti, The Allman Brothers Band) si riparte dall’inizio, con “Freccia bianca” e la “Bocca della verità”, suonate con tutta la grinta e la voglia del mondo, per concludere con il botto una serata davvero magica che ci lascia addosso un’unica certezza: Lucio Corsi non è solo un grande cantautore, uno spirito libero, un concentrato di r’n’r; è soprattutto un innato performer, un prolungamento stesso della sua chitarra.
Assistendo ad un suo live si ha la sensazione di essere travolti dalla bellezza eterea delle opere d’arte. Ed è lui stesso, l’opera d’arte.
Dai piccoli locali ai club, per passare a palchi sempre più prestigiosi, questo ragazzo minuto dalla voce gigantesca si prenderà tutto, senza chiederlo. Perché gli spetta di diritto.
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SETLIST
- Freccia bianca
- La bocca della verità
- Amico vola via
- Danza classica
- La gente che sogna
- Un altro mondo
- Trieste
- Big buca
- Astronave giradisco
- Orme
(SOLO)
- La lepre
- Senza titolo
- Francis Delacroix
- Testo stauture
- Hai un amico in me (Randy Newman cover)
- La gente bassa (Randy Newman cover)
- Maremma amara, Non andar più via (Dalla) – medley
- Intro de L’ultima Luna (Dalla) e La ragazza Trasparente
ENCORE (Con band)
- Il lupo
- Magia nera
- 20th century boy (T-rex)
- Children of the revolution (T-rex)
- Glam party
- Radio mayday
- Cosa faremo da grandi
- Altalena boy
BIS
- Jessica (The Allman Brothers Band)
- Ho un anno di più (Battisti)
- Freccia bianca
- La bocca della verità