Electric Kuru, una band che potrebbe essere chiamata la band dell’occasione mancata.
Come sempre ricevo il materiale della band e faccio un giro sul web alla ricerca di informazioni, praticamente di questi ragazzi non si trova nulla, tutte informazioni incomplete e profili social che non aiutano ad identificare il gruppo e il suo lavoro. Anche il press kit non aiuta. Un’unica canzone di cui è difficile rintracciare il nome, tante foto che riguardano la copertina e le versioni di questa produzione. Un unico brano della durata di 20 minuti. Posso solo dire “peccato”.
Peccato per la mancanza di tutte le informazioni, la band è difficile da rintracciare anche perché su ogni social adotta una variante del nome, Kuru viene associato a Electric, a Free, insomma, si crea un po’ di confusione nel pubblico. Kuru è il nome della band, poi ci sono le versioni social della band, declinate a seconda del sentimento e dell’umore.
Peccato perché questi 20 minuti sono molto buoni, musica elettronica e psichedelica dal gusto tribale, tanti strumenti classici come il sax che vengono inseriti alla perfezione in un ambiente moderno, l’uso del didgeridoo che non è facile da suonare e da contestualizzare in elettronico. Pochi lo usano e pochi lo conoscono, per andare sui musicisti famosi che suonano questo strumento bisogna arrivare a Xavier Rudd. I Kuru lo fanno bene, quello che manca a questi ragazzi è una promozione più spinta e più ordine e fluidità nelle informazioni che li riguardano.
Se escludo tutti i peccato che mi sono venuti in mente l’album è promosso alla grande, ma visto che non posso eliminarli dal giudizio complessivo mi attesto sulla sufficienza abbondante per gli Electric Kuru. Bravi e di talento, devono solo dare un paio di ritocchi a livello di comunicazione, perché per quanto riguarda la musica sono assolutamente di alto livello. Purtroppo i musicisti non possono essere fatti solo di ottima musica, i tempi moderni chiedono che l’artista abbia anche tutte le capacità di promuoversi al meglio.
Gli Electric Kuru possono veramente far molta strada, noi aspettiamo i prossimi lavori e li terremo d’occhio.
Tracklist
- S/Sided
Recensione a cura di: Valentina Ferrari