“The Haunted” è il nuovo video e singolo degli Endless –  Esce il 9 maggio “Buuum”: il nuovo singolo dei Ministri –  Seventeen Fahrenheit: il nuovo album –  VOV VOV!: fuori oggi il nuovo singolo –  Walter Di Bello presenta “Aspetterò che torni” –  “Sigaretta” il nuovo singolo dei Jennifer In Paradise –  Slam Dunk Festival Italy, ecco la Line-up completa –  Annunciata la lineup completa del Color Fest dal 12 al 14 agosto a Lamezia Terme –  “The Haunted” è il nuovo video e singolo degli Endless –  Esce il 9 maggio “Buuum”: il nuovo singolo dei Ministri –  Seventeen Fahrenheit: il nuovo album –  VOV VOV!: fuori oggi il nuovo singolo –  Walter Di Bello presenta “Aspetterò che torni” –  “Sigaretta” il nuovo singolo dei Jennifer In Paradise –  Slam Dunk Festival Italy, ecco la Line-up completa –  Annunciata la lineup completa del Color Fest dal 12 al 14 agosto a Lamezia Terme –  
Ondalternativa

BDRRM – MICROTONIC

 

“Penso che questa sia la cosa migliore che abbiamo mai fatto”, afferma Ryan Smith. “È un vero passo avanti”: queste le parole che accompagnano l’uscita dell’album Microtonic dei BDRMM, terzo lavoro della band britannica di Hull composta da Ryan Smith, Joe Vickers, Jordan Smith e Connor Murray. Microtonic non è un’album a sé sicuramente, dona un’idea della band distinta, un ponte di collegamento tra i lavori precedenti. Nell’album notiamo immediatamente un’evoluzione sonora che s’infrange all’interno della musica elettronica introdotta dal gruppo nel loro lavoro, molto ben curata tra la scelta di suoni, toni e ambienti. La band di Hull, nonostante le diverse scelte stilistiche, non si allontana dal cuore pulsante della loro genesi, ossia l’amore shoegaze, ma offre una nuova chiave di lettura come a voler donare all’ascoltatore, un mezzo di comprensione dal quale si può leggere ciò che costituisce il loro messaggio e il loro sound.

Il loro suono caratteristico non è affatto scomparso del tutto, si trova nelle chitarre splendidamente stratificate che si incastrano perfettamente con bassi ronzanti, tamburi fragorosi e voci tipicamente sognanti creando onde avvolgenti, ora incorporate in un contesto più ampio, più espansivo e vario. Microtonic è un lavoro ambivalente che lascia nell’ascoltatore un senso di speranza all’interno di un quadro malinconico, lo possiamo ascoltare in “Infinity Peaking” che con grazia lega il post-rock e lo shoegaze attraverso un synth sereno ma ipnotico donandoci una chiave di evoluzione per il suono dei BDRRM.

L’album di debutto (bedroom) del 2020 possiede un carattere d’immediatezza: una necessità d’esposizione sentimentale che si racchiude in un romanticismo pungente, all’interno di una cupa visione realistica del mondo e dell’essere umano che dal sociale s’infrange nelle ripercussioni sull’individuo, tutto esposto grazie al loro amore shoegaze. Questa evoluzione avvenuta in poco tempo si ritrova nella pubblicazione del loro secondo album I don’t know, del 2023, dove la band tramite una dolce rabbia sociale cerca di accettare una realtà controversa, notando come l’odio avesse nuovamente il sopravvento. I componenti iniziano a lasciare tracce evolutive anche in termini di sound, notiamo suoni che cercano di trovare una luce nel mezzo comunicativo del genere, groove contaminanti, tracce che trovano unione nella sperimentazione sonora e nella dinamica; questo modus operandi li porterà infine al successo compositivo di Microtonic, un album che ha un peso enorme per il lavoro dei BDRMM in questi 5 anni, sia dal punto di vista filosofico del gruppo che dal loro continuo cambiamento in termini sonori.

L’album presenta un’idea distopica del mondo, la volontà di rappresentare come il concetto d’ansia abbia distorto e offuscato l’essere, come se stessimo effettivamente guardando un episodio di Black Mirror nella vita di tutti i giorni, controllati costantemente. I testi dell’album trovano vita in questa sensazione di vivere in un mondo non più reale e nel quale non ci troviamo più presenti ma lo osserviamo precipitare lentamente sentendoci impotenti. Nel brano “Snares”, ad esempio, questa rappresentazione è evidente: la volontà di creare un’interazione più acuta tra testo e pubblico, più intima, laddove ci viene descritto lo stato d’animo post-pandemia e gli effetti che ancora oggi sono in corso, un brano che lascia respirare il dialogo di Ryan sull’ansia sociale, la paura di essere divorati in una sorta di continua apatia che lacera ricordi ed emozioni non più nostre, raccontando come lui stesso abbia perso il sé antecedente agli eventi “The time that we’ve forgotten has been warped, broken and taken away“.

ph. Stew Baxter

La band di Hull trova le radici della sua creatività per Microtonic in vari campi: nel brano “Clarkycat”, ad esempio, vengono ispirati dalla lettura di Kafka, precisamente della metamorfosi. Grande è invece l’impatto di Eraserhead, gioiello di David Lynch che modella un mondo dispotico nella sua pellicola, lo stesso contesto che dona a Ryan e compagni il tema e il carattere necessario per la composizione dell’album e la sua resa comunicativa.

“Si può davvero osservare il processo olistico di usare insieme chitarre e sintetizzatori per lo sviluppo del nuovo sound” ci confida Jordan, la scelta di abbracciare nuovi suoni si estende anche alle loro nuove collaborazioni. L’album si apre con “Goit” nel quale si sceglie di non far cantare Ryan ma Minsky Sargeant, una scelta che Jordan stesso commenta come “disarmante”, è presente anche Olivesque nella traccia “In the electric field”, collaborazione che ci lascia tracce intuitive sulle influenze avute dalla band, Jordan ci avvicina alla contaminazione avuta dall’ascolto dei Massive Attack per il tema della traccia, donandoci così una forte chiave di lettura. Il risultato è un album che trabocca di vita e vivacità, che rimbalza da un genere all’altro in maniera imprevedibile, chiarissimo, ad esempio, in “Lake disappointmen”, un mix di suoni, un basso tumultuoso, ultimo brano scritto per il disco che si ricollega sonoricamente al progetto solista di Thom York come ispirazione.

Microtonic è un album ambizioso, profondamente coerente alla sua matrice, è il suono di una band che diventa se stessa nella maniera più genuina possibile, che trova il potere di spingersi nell’ignoto piuttosto che adagiarsi ad un unico stile affinchè si passi dall’essere accomunabili ad altri ascolti all’essere davvero unici. Questo si può dire essere davvero i BDRRM.

TRACKLIST:

goit (Ft. Working Men’s Club)
John on the Ceiling
Infinity Peaking
Microtonic
Clarkycat
Sat in the Heat
Lake Disappointment
The Noose

 

 

Immagine che rappresenta l'autore: Kevin Troci

Autore:

Kevin Troci