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Ondalternativa

Live Report Korn

Il “Serenity Of Suffering Tour” dei Korn: sold out all’Alcatraz di Milano.

Siamo all’Alcatraz di Milano il 12 marzo per assistere all’unica data Italiana del tour che vede protagonisti i Korn con due band di spalla meno conosciute: Hellyeah e Heaven Shall Burn, di cui andremo a parlare in questo articolo, ma prima di cominciare vorrei aprire una piccola parentesi sulla serata sold out (da settimane prima) che ha lasciato con l’amaro in bocca molte persone che avrebbero voluto assistere all’unico spettacolo italiano della band nu metal di Bakersfield. Purtroppo si sa che nella capitale lombarda, dopo la chiusura definitiva del Palasharp (prendo uno dei mille nomi che ha caratterizzato la storica struttura di via Sant’Elia a Milano) non ci sono molte alternative dopo l’Alcatraz se non il Forum di Assago, che come capienza sarebbe stato forse un po’ esagerato per i Korn, ma perché non fissare due date allora ed accontentare i metallari e non di tutta Italia? Mistero…

Si parte! La prima band a salire sul palco milanese si chiama Hellyeah e, insieme all’ex batterista dei Pantera, portano un heavy metal statunitense piacevolmente apprezzabile, ma non siamo qui per loro ma ben sì per quelli che seguono, gli Heaven Shall Burn. Si sa’, siamo “Ondaltervativi” e ci piace scoprire e deliziarci di musica che non sia la solita “commerciale” da radio. Arrivano dalla Germania (ma sono in giro da vent’anni?!?!) con un carico di extreme metal, dalle basi metalcore variegate da un appagante Melodic Death Metal che non può non farti amare questa band sin dalla prima esperienza live. Carichi e incazzosi, ci mettono davvero poco a conquistare la moltitudine variegata dell’Alcatraz (e dico variegata perché credo di averne viste di ogni; dai classici metallari, ai ragazzini tamarri così detti “bimbiminkia”, a gente comune, coppiette, dark-punk tatuati da testa a piedi, rocchettari di goni generazione e si, anche gente con cappellino da rapper). E’ una mia impressione o i tecnici audio si sono dati alla pazza gioia? Dalle voci che sento in giro penso di no, i decibel sono davvero all’ennesima potenza e la band crucca si scatena alla grande. Origliando qua e là, vengo anche a conoscenza del fatto che in Germania sono secondi ai Rammstein come popolarità… sacrilegio!! Come non aver mai sentito parlare di loro? In Italia vengono snobbati alla grande perché considerati una delle tante band metalcore del calderone internazionale. Male! Questo genere è davvero troppo sottovalutato, ma, a mio modesto parere, l’unico in grado di scatenare mosh-pit e wall of death da libri di storia, cosi’ come crede anche Marcus Bischoff, vocalist della band, che si presenta on stage con una camicetta rossa attillata che s’infradicia dopo pochi minuti di performance, nella quale il buon “ometto” scatena subito una wall of death. La loro musica e’ davvero pesante e cattiva, ma i testi delle canzoni sono sempre incentrati su tematiche ambientali e sociali. Il loro leader si dimostra addirittura easy-going e a fine concerto scende dal palco per salutare e stringere la mano ai fan in prima fila. Unica pecca, come sempre, è il sound che, come accade spesso per le band di spalla, non è al 100%, rendendo la performace a volte grezza e non professionale, ma i ragazzi tedeschi ci hanno regalato davvero emozioni forti, proponendo sia pezzi più “old e classici” come la loro dinamitarda “Endzenit” preceduta dal sublime intro “Awoken”, sia brani tratti dal loro ultimo album “Wanderer”. Che dire, da tener d’occhio, davvero meritevoli!!

Si conclude con i Korn, ma di loro e del loro famoso nu-metal c’è poco da dire data la numerosa presenza di live reports in giro per l’etere dove non si parla d’altro. Grande show come sempre comunque, ma troppo commerciali per i nostri gusti.

Setlist Heaven Shall Burn:
01. Awoken/ Endzenit
02. Bring the war home
03. Voice of the voiceless
04. Combat
05. Corium
06. Behind a wall of silence
07. Hunters will be hunted
08. The weapon they fear
09. Black tears

a cura di: Tatiana Granata

Immagine che rappresenta l'autore: Gianni Antichi

Autore:

Gianni Antichi