His Clancyness Live @ Elita Sunday Park (Teatro Parenti – Milano)
02 – 02 – 2014
Saltiamo a piè pari quelle noiosissime battute iniziali in cui chi scrive un live report ci delizia delle sue
avventure personali che nulla o poco hanno a che fare con il concerto.
Evitiamo con eleganza commenti
e giudizi sulla “fauna” che popola gli eventi targati “Elita” a Milano, che le filippiche da haters non ci
appartengono. Passiamo direttamente al live.
Anzi, forse più che live verrebbe quasi da chiamarlo
showcase. Evento non primario ma parte di un insieme di iniziative ben più complesso e variegato.
Jonathan Clancy non dovrebbe aver bisogno di presentazioni, vista la sua presenza ingombrante nel
panorama indie italico (è passato da Settlefish ed A Classic Education). Il suo nuovo progetto, non-solita
(è lui a tenerci a sottolinearlo), His Clancyness ha da poco esordito con l’album “Vicious”. Apprezzamenti
condivisi da ogni lato ed un susseguirsi inesauribile di date (anche e soprattutto nei paesi che “contano”)
dimostrano la bontà del percorso artistico del canadese trapiantato in Emilia.
Il live è ovviamente imperniato su quest’ultimo lavoro. Il mix di glam, rock, new wave, folk e shoegaze
riempie il foyer del Teatro Franco Parenti. L’impressione è quella di assistere ad uno spettacolo di eleganza
sopraffina. Sia chiaro, la padronanza non sfocia mai in manierismo. Si viene dolcemente trasportati sui
saliscendi che popolano “Vicious”, tra la voce eterea di Clancy, i synth e le ritmiche serrate. Il set è un
susseguirsi di visioni e chiaroscuri che rievocano sì sonorità molto vintage ma riescono a suonare più che
credibili. Vere.
Dall’incedere vagamente pop retro di alcuni brani si passa a cavalcate garage e rock’n’roll
che ricordano Strokes ed Arcade Fire. Anche quando i finali si allungano e sembra che si stia scivolando
verso il noise, in realtà non si lascia mai vero sopravvento al rumore ma lo si imbriglia e manipola con
mestiere e padronanza artistica. Dal vivo i brani sono forse dotati di una carica adrenalinica superiore, ma
si riesce comunque ad avvertire quel costante miscelarsi di stili, percezioni e stati d’animo che popolano
“Vicious”. Neanche un’ora di show per dimostrare quanto già si era intuito su disco. Jonathan Clancy si
rivela ancora una volta per quello che è: artista istrionico, capace di mutare forma pur mantenendo uno
stile oramai riconoscibile.
Chiudo questo mini-report esprimendo l’apprezzamento per la lucidità e capacità organizzativa di chi ci
regala eventi compositi e mai banali in queste uggiose domeniche invernali. Musica live, esibizioni, mercati
ed esposizioni che re-inventano i luoghi restituendogli uno smalto ed un valore tutto nuovo.
Live Report a cura di Captain Eloi