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Tracklist:
01. Giù all’inferno
02. Se ciò che
03. Vorrei
04. ***** the system
05. Facce lontane
06. Per quello che non va
07. Oro nero
08. Generazione sconfitta
09. Il peggiore
10. Apparenza
11. Umanità
12. Giochi di potere
13. Federica
14. 30 secondi
Ascoltando il disco si pensa immediatamente ad una band che suona da anni, abituata ai palchi e a produrre dischi, tecnicamente molto bravi, album curato, insomma, niente che lasci pensare ad un lavoro autoprodotto e ad un gruppo che ha all’attivo solo questo album e un precedente ep. Da qui la sorpresa di scoprire che invece è così.
I Ribelli al bar sono solo all’inizio della loro carriera, i ragazzi hanno suonato in diverse formazioni prima di dar vita ad un gruppo che sembra calcare le scene da anni, ma con l’entusiasmo.
L’album (in italiano) si compone di 12 tracce + 2 track bonus e si apre con una frase bellissima tratta da V per Vendetta: “Mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all’affermazione della verità. E la verità è che c’è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese”.
I ragazzi ne usano di parole, condannano la corruzione, se la prendono con la classe politica, la superficialità e le abitudini sempre peggiori dei tempi attuali. Si parla anche degli uomini in divisa: “…. C’è chi dentro una divisa si crede sempre sopra ogni riga”, ovvio che i ragazzi hanno dovuto generalizzare un pochino, l’opinione potrebbe essere non condivisibile e probabilmente non può essere nemmeno spiegata con un unico verso nel testo di una canzone, quello che appare evidente è che i ragazzi sono arrabbiati con la società, alzano la voce per chi non la può alzare e lo fanno con tutta la grinta possibile.
Si tratta di un album punk, hardcore, ma con accenni metal, siamo in presenza di una contaminazione che viene usata per esprimere con maggiore forza la protesta di un’intera generazione. In mezzo all’apatia e all’indifferenza che si sta propagando in modo preoccupante tra i giovani direi che questi ragazzi fanno bene ad essere arrabbiati, ci vuole sempre una voce che si alzi più forte delle altre, giusta o sbagliata che sia, in modo da dare una scossa al sonno indotto dalla politica e all’apatia drammatica unita all’incapacità di reagire di molti ragazzi.
Se si vuole ascoltare qualche canzone più punk rock bisogna attendere le tracce bonus, “Federica” e “30 secondi”.
Recensore: valentina ferrari