Esce oggi AUTOMATIC il nuovo disco dei LUMINEERS –  BRUNORI SAS, IL VIDEOCLIP DELL’“L’ALBERO DELLE NOCI”. L’OMONIMO ALBUM IN USCITA OGGI –  Bon Iver, in arrivo il nuovo album “SABLE, fABLE” –  “Istinto di conversazione” è il nuovo Lyric Video di LEONI –  Brusii è il nuovo singolo dei Candreva dopo cinque anni –  LA PRIMA ESTATE svela la line up giorno per giorno dal 20 al 22 giugno: sul palco Kings of Leon, Air, St. Vincent e tanti altri –  “Forever Howlong” è il nuovo album dei BLACK COUNTRY, NEW ROAD, in uscita ad aprile –  I Cara Calma annunciano l’uscita di ITAMI, il quarto album in arrivo il 21 marzo –  Esce oggi AUTOMATIC il nuovo disco dei LUMINEERS –  BRUNORI SAS, IL VIDEOCLIP DELL’“L’ALBERO DELLE NOCI”. L’OMONIMO ALBUM IN USCITA OGGI –  Bon Iver, in arrivo il nuovo album “SABLE, fABLE” –  “Istinto di conversazione” è il nuovo Lyric Video di LEONI –  Brusii è il nuovo singolo dei Candreva dopo cinque anni –  LA PRIMA ESTATE svela la line up giorno per giorno dal 20 al 22 giugno: sul palco Kings of Leon, Air, St. Vincent e tanti altri –  “Forever Howlong” è il nuovo album dei BLACK COUNTRY, NEW ROAD, in uscita ad aprile –  I Cara Calma annunciano l’uscita di ITAMI, il quarto album in arrivo il 21 marzo –  
Ondalternativa

Intervista Il rumore della tregua

Federico Anelli,
Marco “magister” Torresan, Marco Cullorà e Lorenzo Monesi hanno pubblicato il loro primo Ep, La Guarigione, lo scorso 10 Marzo destando non poco interesse con il loro sound originale. Noi di Ondalternativa abbiamo intervistato la band per conoscere meglio questo nuovo progetto.

Partiamo dal nome: perchè avete scelto "Il rumore della tregua", un ossimoro? Rappresenta per voi una sensazione particolare, si tratta di una situazione vissuta, o ‚è semplicemente venuta fuori giocando con le parole?

Ci piaceva sicuramente il suono, anche perchè penso sia la cosa più
importante quando si sceglie il nome per una band. E’ un nome che vuole
esprimere un senso di difficoltà nel trovare un equilibrio interiore
duraturo. Che poi secondo me è ciò che spesso spinge molti a fare
musica.

Rimanendo in tema di nomi: perchè intitolare il vostro primo album "La Guarigione"? di solito la guarigione arriva dopo qualcosa, mai per prima. E’ una conseguenza e non una causa. La vostra guarigione da cosa arriva?

“La Guarigione” prende spunto da un verso di un brano
dell’ep,“Confessa il peccato, Harry”, che dice: "confessa il peccato
Harry e aspetta il tempo per la guarigione". Fare musica credo sia
qualcosa di estremamente catartico, anche se si tratta di brevi
guarigioni momentanee, che si consumano nel tempo di una canzone. Per
citare una bella frase di Alejandro Jodorowsky: “Mi piace l’arte che
serve per guarire”. In realtà ci si riammala in continuazione, ma questo
può essere anche uno stimolo per cercare sempre una nuova cura.

Come vi siete conosciuti? Come avete iniziato a suonare insieme?

Abbastanza per caso, in realtà. Io e Andrea (il batterista) ci siamo
conosciuti all’università, mentre Marco (il chitarrista) è il fratello
di un mio amico. Questo è stato il nucleo iniziale della band, al quale
si sono poi aggiunti, dopo circa un anno, Marco al basso e Lorenzo alla
cornetta.

Stilisticamente parlando siete un gruppo abbastanza anomalo, raramente si da un’importanza così grande alla tromba in un gruppo rock, e raramente canzoni rock si prestano ad avere una tromba tra le sue linee melodiche. Decisamente questo non è il vostro caso, ma come avete deciso di introdurre proprio questo strumento così "poco" rock?

Sempre per caso e per curiosità. Lorenzo, dopo averci sentiti ad un
concerto, ci disse che gli sarebbe piaciuto provare ad inserire una
cornetta in qualche nostro pezzo. Il risultato ci è piaciuto, ci è
appunto sembrato qualcosa di abbastanza anomalo e originale, che poteva
spingere il sound verso una terra più "di frontiera", imbastardendo
elegantemente i brani.

"L’odore dei cani" è -per quello che ci vedo io- un misto tra una canzone d’amore (oh, amore, scusa se dal cervello ho scacciato chiunque scordandomi te), una canzone apologetica (e amore scusa se, sono debole di cuore e se vivo un po’ così per disperdere il mio seme) e un anatema politico (amore scusa se, ho riempito d’acqua il televisore, ci pensavo già da un po’ per metterci i pesci e farli nuotare). Qual’è l’aspetto principale di cui si canta?

Difficile dire se c’è un aspetto principale. Sono pensieri e immagini
che, come spesso capita nei nostri testi, non seguono una linearità,
preferendo seguire invece percorsi più surreali o simbolici. In generale
potrebbe trattarsi di una canzone apologetica, ma volutamente poco
chiara e piena di contraddizioni. Un po’ come quello splendido verso di
De Gregori che recita: "ditele che la perdono per averla tradita".

"Confessa il peccato, Harry" vive secondo me di una sua duplice chiave di lettura. Questo Harry, ammesso che ci si possa riferire a lui come ad una persona e non come ad una entità più in generale, viene sì dipinto come un mediocre ignavo (sei sempre stato un mediocre, vile con i potenti e superbo con chi era fuori dai giochi), ma al contempo vengono fornite lui delle attenuanti, come se il peccato del ritornello fosse stato commesso in un tentativo di uscire dalla mediocrità che lo caratterizza (hai pensato di avere il tocco, di poter sceglierti la via, hai creduto di aver talento di saper resistere alla scia). Qual’è la vostra chiave di lettura sull’argomento?

E’ un testo abbastanza criptico e al quale sono molto legato. In effetti
è il ritratto di una persona che potrei essere io, come chiunque altro.
Tutti falliamo nel tentativo di elevarci, anche se "nutrire l’errore"
(come dice il ritornello) credo possa essere un buon impulso a tradurre
questo disagio in qualcosa di più alto e personale. Come ad esempio la
musica.

Haiku è forse il pezzo più ermetico dell’EP, giustamente visto il titolo. Come sono nate queste liriche e le melodie struggenti che le accompagnano?

Il testo di "Haiku" nasce dalla bellissima e cruenta sequenza coi
conigli bianchi di "El Topo", un film di Jodorowsky. Per quanto riguarda
l’arrangiamento credo sia il nostro lavoro più riuscito a livello di
band. Siamo riusciti a dare una grande importanza alle parti strumentali
ed è una cosa che ci soddisfa molto.

"Revival" e "Il ballo del pignoramento" invece sembrano distaccarsi dai temi delle canzoni che le precedono e proseguire su temi meno impegnati o tormentati, pur rimanendo comunque componimenti molto particolari. Qual’è la loro genesi?

 In realtà non credo sia così. "Revival" è forse il pezzo più
strettamente "impegnato", se così vogliamo definirlo, dell’EP. E’ anche
il più chiaro ed esplicito, forse perchè parla di un tema che ci tocca
molto da vicino, ovvero la fuga dei nostri coetanei all’estero e la
difficoltà per chi resta qui di trovare un proprio ruolo, una propria
posizione. "La ballata del pignoramento" è invece sicuramente più vicina
al lato maggiormente surreale del disco, anche se ha un ritornello
credo abbastanza calzante per i tempi in cui viviamo: "alla fine ci
hanno pignorato anche gli occhi / perchè eravamo in nero e pensavamo di
essere eleganti".

Un paio di domande più terra-terra: com’è stata la gavetta? quanto è durata, quanto è stata faticosa e quanto vi sentite ancora in questa situazione?

Ci sentiamo ancora nel pieno della gavetta e crediamo sarà così per
un po’. E’ faticoso, certamente, perchè suonare in giro non è facile,
ampliare il proprio pubblico nemmeno, emergere men che meno, ma
l’importante è riuscire ogni tanto a togliersi qualche soddisfazione che
possa compensare le tante frustrazioni che una passione come questa ti
porta inevitabilmente a vivere. Vedremo come andrà il futuro, per ora
resistiamo. 

Che progetti avete per il futuro? si può parlare di un disco in arrivo o è ancora prematuro?
Per il futuro vogliamo portare in giro il più possibile questo nostro
primo EP, oltre alle nuove canzoni che stiamo scrivendo e già, in parte,
suonando dal vivo. Il disco non sappiamo ancora quando riusciremo a
farlo uscire, ci stiamo lavorando, ma è presto per fare previsioni.
Dipenderà anche un po’ da come si muoveranno le cose intorno a noi.
Comunque il materiale non manca, quindi appena ci saranno le condizioni
giuste torneremo sicuramente in studio.

Intervista a cura di Puccio

 

Immagine che rappresenta l'autore: staff

Autore:

staff