Siamo rimaste tutte ipnotizzate dagli occhi e dalle movenze ammiccanti del cantante, abbiamo tutte perso un po’ di bava per il chitarrista talentuoso che accarezza o picchia le corde, per non parlare del bassista, con i suoi tocchi lenti e decisi e lo sguardo misterioso. Ma esiste anche un altro elemento sul palco, quello ignorato da tutti, il batterista, quello che ogni tanto urla “uno, due, tre, quattro!”. No, non sta contando i parenti venuti a fare il tifo per lui, sta dando il tempo al gruppo.
Partiamo dalla più grande distinzione che si può fare per la categoria “batterista”: quello che vi fa pensare “Percuotimi tutta, fai di me il tuo rullante” e quello “Se ti avvicini ti colpisco al cuore con una bacchetta di frassino”. Facciamo un passo indietro, i batteristi hanno un ego smisurato, nel momento in cui si imbatteranno in “bacchette di frassino” non coglieranno il riferimento ai paletti di frassino usati per uccidere i vampiri, “non esistono bacchette di frassino, le trovi in acero, plastica, noce, carbonio. E poi parli di bacchette o di Rod, Mallet, Spazzole?” Zero senso dell’umorismo). Ma veniamo alle varie sottocategorie di batteristi:
1) Il batterista con super ego, tira bordate pazzesche, parte dal camerino per colpire il rullante, emette versi gutturali e urla come Tarzan ad ogni colpo. Suda copiosamente e toglie la maglietta quando è ancora a casa perché dotato di pettorali scolpiti nel marmo, un numero spropositato di quadratini di addominali, tatuaggi fatti con testosterone. Massima allerta se vi trovate in sua presenza, hanno la tendenza a perdere le bacchette mentre suonano e vi colpiranno anche in ultima fila.
2) Il batterista “palo”: fisico da quindicenne, brufoli, magrezza impressionante, ha appena finito lezione a scuola (se vi va bene si parla di università, altrimenti di liceo). L’unico sentimento che ispira è tenerezza, però di solito ha un nutrito gruppo di ragazze che fa il tifo per lui perché potrebbe rimanere schiacciato dal peso delle bacchette.
3) Il batterista per caso: ha imparato a suonare la batteria con Guitar Hero (!!!!), ha un vago senso del ritmo, ma non di quello che sta facendo, non ha chiara la differenza tra piatto e tom. Fa tutto con impegno, sul suo volto leggete senso di colpa e insicurezza, ma anche entusiasmo per essere finito sul palco a suonare. Una volta trovati i pezzi giusti da colpire continua su quelli per tutta la sera e per tutte le canzoni.
4) Il batterista attore: sente su di sé lo sguardo del pubblico, mostra il lato destro e sinistro ad una telecamera di sua fantasia, accompagna i colpi con piccoli versetti, sorrisi e faccette di ogni genere. Interpreta la canzone e il ritmo con il viso. Quando si asciuga il sudore ha un’espressione calda e super sexy, manco fosse Halle Berry che emerge dall’acqua in James Bond.
5) Il batterista macho: muscoloso, ricoperto di tatuaggi, espressione incazzata e postura minacciosa. Sfida il pubblico con lo sguardo e non parla con nessuno. Beve litri di birra solo per poterti ribaltare con un rutto dalla potenza inaudita. A volte si cosparge di alcool e si dà fuoco durante l’esibizione solo per dimostrare che le fiamme dell’inferno non possono fermare una macchina da guerra come lui, non prova dolore o fatica.
6) Il batterista indifferente: lui arriva, fa il suo, suona quello che deve suonare, lancia l’asciugamano pregno di sudore contro qualche povero fonico di palco o sul tour manager, da copione tira un paio di parolacce per far capire che suonare la batteria è faticoso, finito il concerto beve un paio di birre, rutta e va via. Quello che doveva fare lo ha fatto, oltre non ci va.
7) Il batterista scomposto: si sbatte come un pesce che sta soffocando, non importa quante bacchette avrà a disposizione per il suo set, le perderà tutte durante l’esibizione, rotoleranno per tutto il palco, provocando la caduta del chitarrista. Prima di iniziare un nuovo pezzo, l’intera band si volta a cercarlo e lo troverà inchinato a spostare e recuperare qualcosa.
8) Il batterista nel pubblico: non ha mai suonato una batteria e non ha mai preso lezioni. E’ quello che nel pubblico batte piatti immaginari, tira bordate, tiene il tempo. Si riconosce in qualunque concerto, anche nei posti più affollati. Intorno a lui il vuoto, ha colpito tutti gli spettatori possibili con le sue bacchette immaginarie, viene ripreso da tutti i cellulari e postato sui social. No, non è più bravo del batterista, è solo ubriaco.
9) L’ex batterista: suonava in un gruppo sfigato che non ha mai avuto successo, continua a rimanere in ambito musica con altri ruoli. Leggenda narra che la sua bravura sia straordinaria, ha abbandonato la carriera per un incidente che rimarrà sempre avvolto nel mistero. Fracassa le palle del batterista di turno dando consigli non richiesti e criticando con chiunque il modo di suonare di qualunque batterista.
10) Il batterista elegante: i più sexy, composti, non mostrano segni di egocentrismo. Punk, rock, jazz o lagna mortale, l’elegante si muove con tecnica, classe, preparazione e stile. Suona soprattutto di polso, gesti misurati e perfetti, senza margini per lo spettacolo eccessivo. Nei pochi momenti in cui accompagna la batteria con i propri movimenti lo fa con espressione naturale. E’ talmente superiore ed elegante che cerca di non fartelo pesare.
11) Il batterista normale: non ci avrete mica creduto? Ragazze, è una leggenda! E’ un po’ come il tacco 12 comodo, qualcosa di cui tutte parlano, ma nessuna ha le prove della sua esistenza!
–acida–