Tracklist:
01. Modern Liars (radio edit)
02. Modern Liars (Klaxons remix)
03. Modern Liars (***** Buttons remix)
04. J. One M. One (Andrew Weatherall remix)
Non credo che gli Atari Teenage Riot abbiano bisogno di presentazioni. La band, partita da Berlino quasi 25 anni fa come espressione musicale delle idee politiche militanti di Alec Empire, si è fatta un nome a colpi di successi nell’elettronica underground e di produzioni di colonne sonore.
Questo Modern Liars più che un EP è un singolo vecchia maniera, inteso come un mini disco col pezzo principale in radio edit e alcuni pezzi "minori" definiti B-sides (specifico per quelli di voi che non sanno che prima di iTunes i dischi erano fatti di materiali plastici e si acquistavano in un negozio come si fa col pane). Il pezzo principale è infatti tratto dall’ultimo lavoro della band, "Reset", datato marzo 2014, mentre gli altri tre sono rispettivamente 2 remix e un b-side strumentale vero e proprio. Per quanto mi riguarda quindi non ci sarebbe molto da recensire, non fosse per la qualità dei remix in questione, che meritano sicuramente un’analisi. Partiamo dal singolo: Modern Liars è un pezzo elettronico composto da 3 parti abbastanza distinte tra loro. Il primo è una dedica, il secondo un ritornello cantato da una voce femminile e il terzo una sorta di dichiarazione di intenti, il tutto sopra una base formata da campionamenti di live pestoni con voci e fischi ad accompagnare le schitarrate. Il remix dei Klaxons invece è meno caciarone è leggermente più lento, su una base elettronica più cupa e inquietante che sale durante la canzone. È da notare anche il fatto che si perde la distinzione tra i tre pezzi (molto evidente nel pezzo originale) di cui alla fine rimangono soltanto le parti cantate ordinate però in maniera differente, quasi a sottolineare una differente scala di priorità. Più simile al pezzo originale è invece il secondo e ultimo remix, in cui però viene dato maggior risalto al suono (e che in conclusione suona anche leggermente più lento). Non c’è molto da dire invece sul pezzo che chiude l’EP, se non che è un pezzo strumentale comunque piacevole all’ascolto.
Peculiare anche la copertina che vede 2 persone in auto in una posizione che ricorda la ben più famosa copertina di "Goo", uno dei maggiori successi dei Sonic Youth, e il video in computer grafica dove una ragazza combatte in una specie di arena futuristica: la qualità delle immagini e l’ambientazione riportano a quei video in computer grafica che andavano circa 15 anni fa (tipo Californication dei Red Hot Chili Peppers).
Recensore: pucc