WALTER TROUT sarà dal vivo per una data unica domenica 5 luglio 2020 al Chiari Blues Festival che si terrà presso il Parco di Villa Mazzotti a Chiari (BS), con l’ultimo lavoro Survivor Blues. Le prevendite saranno disponibili sui circuiti ufficiali Ticketone e Vivaticket da lunedì 23 dicembre.
Survivor Blues esce lo scorso 25 Gennaio 2019 per Provogue Records / Mascot Label Group, ed è un album di cover non ordinario di un artista fuori dal comune. A partire dal giorno in cui è stato concepito il progetto fino al momento in cui ha registrato la prima canzone in studio, Trout ha sempre avuto un forte piano per questa release. Come disse “Spesso mi capita di guidare la mia auto con una stazione radio blues accesa – ed ecco un’altra band suonare Got My Mojo Workin’. E c’è una vocina in me che dice: Davvero il mondo ha bisogno di un’altra versione di questa canzone? Così mi è venuta un’idea. Non volevo suonare ‘Stormy Monday’ o ‘Messin’ With The Kid’. Non volevo fare un album di greatest hits blues. Lo volevo vecchio, con canzone oscure che raramente son state suonate da altri. Ed è così che Survivor Blues è nato..”
Nel corso degli ultimi decenni, Walter Trout è stato un artista prolifico. Avendo regolarmente rilasciato album in studio, questo album di cover Survivor Blues è sicuramente qualcosa di inaspettato. La sua top release del 2017, We’re All In This Together, non mostra segni di invecchiamento e continua a ricevere ottimi consensi e vendite in scala globale, oltre ai quattro premi ricevuti come Blues Rock Album dell’anno.
I fan di lunga data si sono arresi nel provare ad indovinare la prossima mossa di Trout. La tracklist di Survivor Blues è una finestra nella vita passata di un 67 enne, che racconta la carriera cinquantennale la cui unica costante è sempre stata un profondo amore per il blues. La opener ‘Me, My Guitar and The Blues’ è un omaggio all’eroe cult Jimmy Dawkins, i cui dischi son stati divorati da Trout, ci sono amati ascolti di un’intera vita, canzoni che l’orecchio di Trout ha catturato nel corso del suo viaggio, andando indietro nel tempo fino a John Lee Hooker negli anni ’70, assieme al groove di Canned Heat degli anni ’80 o l’impeto come artista solista negli anni ’90.
L’elenco degli artisti potrebbe apparire eclettico, ma c’è coesione in Survivor Blues. Fin dall’inizio, Trout ha puntato a incanalare la potenza e lo spirito dei brani originali, segnando però con la sua inimitabile personalità ogni nuova traccia. ‘La mia idea è stata quella di suonare canzoni che mi rappresentano, arrangiarle per la band nello stile – non solamente copiarle nota per nota’.