Una grande celebrazione per il ventennale di Deserter’s Song, un album che ha fatto la storia dell’indie americano. Quattro date in Italia per Mercury Rev.
12.09 | Milano – Serraglio
13.09 | Savignano sul Rubicone (FC) – Teatro Cinema Moderno
14.09 | Roma – Chiesa Valdese – Unplugged In Monti | Church Sessions
15.09 | Galzignano Terme (PD) – Anfiteatro del Venda
L’eccentrico trio dream-pop nato a Buffalo negli anni ‘80 e pilastro indiscusso dell’indie rock degli ultimi tre decenni sarà in Italia per quattro live in cui eseguirà il capolavoro Deserter’s Songs uscito nel 1998 e riconosciuto unanimemente come una pietra miliare del genere.
I Mercury Rev hanno iniziato a registrare ciò che sarebbe divenuto Deserter’s Songs durante il 1997 presso i Tarbox Recording Studio di Dave Fridmann. L’album è stato pubblicato nel 1998 e immediatamente acclamato in tutto il mondo. In questo influente lavoro, i Mercury Rev hanno reinventato il loro suono con magniloquenti orchestrazioni e testi profondamente poetici e onirici. Questo stile avrebbe segnato la rinascita della band, attiva già da molti anni, permettendole ulteriori sperimentazioni e ricerche sonore. Nell’anno di uscita, Deserter’s Songs è stato scelto come album dell’anno da MOJO, NME e moltissime altre testate musicali internazionali e i brani Goddess on a Hiway, Holes e Opus 40 si sono affermati immediatamente come dei classici divenendo pietre miliari per chiunque ami la musica indipendente americana.
I Mercury Rev nascono a Buffalo, New York, alla fine degli anni ’80; sono stati e sono tuttora uno dei gruppi di punta del rock americano degli ultimi 30 anni. La band, formata da Jonathan Donahue (voce/chitarra acustica), Grasshopper (chitarre, clarinetto, tettix), Jeff Mercel (batteria, piano, tastiere), ha sorpreso ed illuminato gli ascoltatori di tutto il mondo per quasi due decenni grazie ad una costante ed originalissima esplorazione musicale. Il merito principale dei Mercury Rev è certamente quello di avere aggiornato il concetto di psichedelia, ampliandone le configurazioni oniriche e sviluppandone ogni potenziale direzione.
Nel loro spericolato e poliedrico percorso i Mercury Rev hanno collezionato album di fondamentale importanza per la storia del rock, oltre a Deserter’s Song, a cominciare dallo strepitoso Yerself Is Steam, del 1991, osannato dalla critica di tutto il mondo, passando per Boces del 1993, in cui il delirio psichedelico lascia spazio a una tensione verso raffinate armonie decisamente più pop.