“Zombie Birdhouse” è il nuovo album di Iggy Pop, artista eclettico che sembra resistere al tempo, dimostrando ancora una volta virtuosismo e un bagaglio di idee oltre ogni limite. I tredici brani che caratterizzano questo nuova uscita sono stati creati per un pubblico di palato fine, dove ancora una volta viene messa da parte la scontatezza, e la banalità. Quaranta minuti circa di musica espressa come solo Iggy sà fare, sfoderando una disarmante facilità sia in fase di composizione che in fase di esecuzione. Suoni secchi, amplificati da una voce ridondante e corposa che spinge questo album verso dimensioni chiare e limpide.
Ogni singolo brano presenta strutture semplici, lineari ed è proprio questo il punto, spesso le cose semplici sono quelle più difficili a fare, “Zombie Birdhouse” presenta inoltre un dinamismo piacevole un album che poggia su idee forti e ben strutturate.
“Ordinary Bummer”, “Bulldozer” o se preferite “Platonic” alcune delle tracce che mi hanno particolarmente impressionato vista anche l’abilità di Iggy ad introdurre synth e suoni campionati senza sputtanare il contesto generale.
Chi conosce Iggy Pop, non si stupir‡ di cotanto elogio, chi non ha mai ascoltato Iggy, questo album è un’ottima occasione per iniziare.
Tracklist:
01. Run Like A Villain
02. The Villagers
03. Angry Hills
04. Life Of Work
05. The Ballad Of Cookie McBride
06. Ordinary Bummer
07. Eat Or Be Eaten
08. Bulldozer
09. Platonic
10. The Horse Song
11. Watching The News
12. Street Crazies
13. Pain And Suffering
A cura di: Madness