I Giardini di Chernobyl è una band di formazione abbastanza recente, originaria di Ancona e hanno da poco debuttato con il loro primo album “Cella Zero”. Partenza con il botto per questi tre ragazzi Alternative Rock, sono la dimostrazione che l’Italia è in grado di produrre ancora tanta buona musica e che le band hanno molto potenziale già alla prima esperienza. E anche l’intelligenza per affidarsi a tanti professionisti del settore per cercare di produrre qualità. Le registrazioni sono sate guidate da Giulio Ragno Favero (bassista e produttore de Il Teatro degli Orrori) al Lignum Studio dove sono già passati alcuni interessanti artisti come gli stessi Il Teatro degli Orrori e gli Afterhours.
L’album si compone di 10 tracce di un rock potente e incazzato, con richiami ad uno sporchissimo grunge, suoni duri e pieni, alla ricerca di un wall of sound. Tutti i testi sono in italiano e non tolgono nulla al richiamo internazionale del loro modo di suonare. Forse in questo album non troverete originalità estrema nella composizione, ma troverete sicuramente tanta qualità e intelligenza. La sorpresa di questo album riguarda soprattutto il fatto che si tratta di un esordio, ma è difficile trovare band che riescono a produrre tanto “rumore” e rabbia ben dosati alla loro prima prova.
Bisogna frenare l’entusiasmo solo per questo particolare, che questi tre ragazzi sono esordienti e quindi devono ancora dimostrare di poter mantenere la stessa qualità nelle loro future produzioni, magari aggiungendo qualcosa di più coraggioso e creativo, qualcosa che li caratterizzi maggiormente. Hanno scelto una strada “sicura” per questo disco, ma non gli si può dare torto, la cura dei dettagli, la produzione, i testi, tutto fatto per bene, cosa che spesso riesce difficile anche a chi ha già parecchi album alle spalle.
E’ un album da comprare per poter ascoltare buona musica, di qualità, fatta da musicisti di talento, un prodotto curato e studiato. Ma è anche da comprare per sostenere una band che ha avuto una partenza così buona e accattivante. E’ un album dal rock duro e potente, un genere che tantissimi amano e che sta scomparendo dalla scena italiana lasciando spazio ad un rock lamentoso e melodico, privo di sapore, annacquato.
01. Noir
02. Mentre Lisa dorme
03. Il desiderio oscuro di Charlie
04. Jekill
05. Un infinito inverno
06. Homus
07. Foto dall’aldilà
08. Lo spettro
09. Odio il sole
10. Iago
Recensione a cura di: Valentina Ferrari