PER FESTEGGIARE UN ANNO
DALL’USCITA DI “EREMO”
Mercoledì 11 dicembre 2024
Auditorium Parco della musica, Teatro Studio Borgna
Via Pietro de Coubertin, 30, Roma
Inizio ore 21:00 – Biglietti disponibili su TicketOne
https://www.ticketone.it/
Foto di Copertina di Giorgio Perottino
Mercoledì 11 dicembre, LEPRE chiuderà il 2024 con un concerto speciale presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma per festeggiare un anno dall’uscita del suo ultimo album, “Eremo“. L’evento, che avrà luogo nella sala Teatro Studio Borgna, rappresenterà una nuova importante tappa di un tour che ha permesso all’artista di portare la sua musica e la sua personalità inconfondibili nei festival e nei club di tutta Italia.
Cantautore e batterista con due album all’attivo e oltre cento concerti, LEPRE esprime la sua vera forza sul palco. Le esibizioni in abito da sposa, insieme alla potenza dei testi e alla capacità di tradurre emozioni vibranti in ritmi energici, lo rendono un live act molto apprezzato. Accompagnato da Giorgio Maria Condemi al basso e Michele Mariola alla chitarra, fa di ogni performance un’esperienza unica, tra improvvisazioni spontanee e il dialogo costante con i musicisti.
LEPRE non è solo un cantautore, ma anche un artista coinvolto in ambiti diversi: dal 2020 collabora come compositore, musicista e rumorista in scena per spettacoli di Andrea Cosentino (Premio Ubu 2018), dimostrando grande versatilità e sensibilità.
“Eremo”, pubblicato da Santeria/Audioglobe, è un disco che conferma la sua capacità di alternare momenti di introspezione a esplosioni di energia: un manifesto anti-pop che nasce da una poetica sincera, inclusiva e precisa. Lepre si muove tra tematiche personali, toccando emozioni contrastanti, come l’amore e la rabbia, e si definisce attraverso un sound che combina sperimentazione, urgenza e immediatezza. Un’esperienza d’ascolto potente che abbraccia momenti intimi, accompagnati da un sound pervasivo, e passaggi viscerali ed esplosivi.
Parlando di “Eremo”, Lepre dichiara:“Una stanza, un concerto, un museo, una tenda, un teatro, un vagone, un sacco a pelo, un’auto: tutto può rappresentare un eremo, un riparo, un luogo sicuro in cui possiamo respirare, ascoltare, ritrovarci. Questo disco ha rappresentato il mio rifugio interiore e spero che lo possa diventare anche per chi lo ascolterà.”