I Sebastian Contrario muovono i primi passi nel 2007/2008 e ora presentano il loro album, “Fedele Ritratto del XXI secolo”, lavoro di 11 tracce di “punk da salotto”. Il punk spunta a tratti nelle loro canzoni, hanno un sound che spazia tra diversi generi, dall’odioso indie-rock-alternative al rock, al punk un pochino più convinto.
Quando emerge il lato rock e punk i ragazzi danno decisamente il meglio, hanno uno stile minimalista, ma alcuni brani perdono efficacia proprio per la struttura troppo asciutta, altri invece (come ad esempio “Bianca”) sono ottimi assaggi delle capacità del gruppo.
Testi ironici, polemici, sarcastici e che riescono a fotografare la società moderna con la giusta grinta e irriverenza, in perfetto stile punk, ma che appunto vengono penalizzati da alcuni pezzi musicalmente non forti.
“D’intro”, “Io con te”, °L’Ottavo giorno” sembrano più riempitivi che pezzi da inserire in un album. Particolarmente accattivante è “In discoteca”, uno di quei pezzi che ti fanno saltare e ballare insieme al gruppo, pogo e cori.
Nel complesso i Sebastian Contrario hanno fatto un buon Lp, ma non del tutto convincente, i brani si alternano tra pezzi forti e pezzi che scivolano via senza lasciare il segno.
Più un problema di melodie che di testi. Sicuramente promossi, ma l’andamento altalenante lascia un po’ di delusione, è uno di quei gruppi che può fare decisamente di più, ci sono alcuni spunti maledettamente buoni e possiamo solo sperare che si concentrino e lavorino su quelli.
01. BusinessMan
02. Io con te
03. Bianca
04. La vecchia dai piedi rossi
05. D’intro
06. In discoteca
07. Gastone
08. L’ottavo giorno
09. Benché morte non ci separi
10. Nella noia
11. Valium
Recensione a cura di: Valentina Ferrari