Debutto discografico per la band Noel and the Pandas, residenti a Bristol ma con membri provenienti da tutta Europa, Italia compresa e perfino San Marino.
La storia del leader, Noel, è da film. Avvocato e notaio di successo, prova l’avventura in borsa, ma nel giro di poco perde tutto, e si trova nelle mani il nulla più totale. Ricomincia da zero partendo da lavori come lo spazzino e il pescatore, ma poi un’ impulso improvviso, motivante, ma nuovamente rischioso, la musica.
Ed è così che nasce “In the Art of Doom”, un sunto dei suoi bivi, dei suoi momenti più o meno bui, della sua montagna russa chiamata vita. Una rilassante ma toccante ondata di esperienza, in cui possiamo esserci ritrovati, in cui forse ci ritroviamo adesso, in cui chissà se in futuro ci ritroveremo.
Noel si apre allo spettatore, con umiltà e forza.
Oltre che del suo passato e del suo presente, l’album rappresenta anche un sunto di buona parte della musica tra gli anni ’80 e gli anni ’90 con ovvia trasmigrazione agli anni nostri, dalla martellante new wave di “Playing with you” all’oscurità semiacustica di “I could be happy, dai primi Radiohead di “Dancing with joy” all’esplosione alienante di “Whip me”, passando per una cover umile e spensierata di “Rockin in the free world” di Neil Young, arrivando al puro soft rock di “Wondering Love” con pizzichi deliranti di synth, azzeccatissimi.
Complessivamente un buon album, sperando che possa rappresentare per Noel e per i suoi fedeli Pandas l’inizio di una bella avventura, con meno intoppi possibili e con sempre più liete soddisfazioni, ovviamente anche per gli ascoltatori.
01. Playin With You
02. Whip Me
03. Froosh
04. (I Just Wanna) Fly
05. Rockin In A Free World
06. I Could Be Happy
07. Dancing With Joy
08. Red Light Obsession
09. What I Need Tonight
10. Wondering Love
Recensione a cura di: TheSydAnto