Se avete conosciuto i Nasty Farmers con il loro debutto omonimo beh, sappiate che ora di quella proposta c’è ben poco nel loro DNA.
I motivi sono al momento sconosciuti, ma si potrebbe tranquillamente parlare di nuovi membri nella line-up (e quindi una ventata d’aria fresca in fase di composizione), così come l’avere a che fare con un contesto – quello live – che solitamente apre gli occhi ai musicisti su cosa va e non va all’interno della propria band. Ma ciò che preme sapere è soprattutto una cosa: come sono i Nasty Farmers oggigiorno? Una band molto, molto interessante. Quanto proposto in “The Strawman Fallacy” ha un sapore datato, un sound minimal che rievoca a tratti le colonne sonore dei film Western di Sergio Leone e che al tempo stesso sa essere efficace attraverso melodie fresche e ispirate devote al garage rock vecchia scuola.
Un taglio netto al passato che non ha lasciato segni all’interno di questo disco, semplice e ben strutturato con alcune hit irresistibili come “Ugly Toro”, “Green Coat” e “Bugsy Driver”, danzerecce e ispirate. Se siete alla ricerca di una proposta retrò ma che sa essere attuale, date un ascolto a questo disco, davvero ben fatto!
01. Nastyville
02. Woodman
03. Bugsy Driver
04. Bottom Dog
05. Strawman
06. Ugly Toro
07. Faulty Reason
08. Green Coat
09. Low Gravity
Recensione a cura di: Golem