“La Cura, Il Male e L’Estasi” è l’album d’esordio de Le Malanime, band alternative rock italiana, uscito nel 2015 per VREC.
Con testi raffinati incentrati sull’interiorità di chi li scrive (ovvero il cantante Emiliano Capogna) i nostri ci buttano in un mondo fatto di sonorità malinconiche e emotive dove sono soprattutto le chitarre e le tastiere (tra cui un prezioso Rhodes) a fare la parte del leone. I richiami all’alternative italiano come i Verdena sono onnipresenti, sia negli atteggiamenti sonori che in quelli lirici, solo la voce sembra discostarsi dalle urla sfoggiate spesso da Alberto Ferrari.
Poi ascolti “L’estasi” (che nel testo contiene il titolo dell’album) e ti rimangi tutto. La musica fa da sottofondo ai testi incentrati su uno spleen onnipresente non solo nel disco ma in tutta la scena Alternativa italiana, con ambientazioni urbane, riferimenti alla modernità e la voce del poeta rivolta a una lei. E visto che si parla di spleen e di poesia
perchè non tirare in ballo Baudelaire? Ne “I fiory di Bovary” si fa riferimento a lui sia testualmente che nel titolo (un mashup tra “I Fiori del Male” e “Madame Bovary” di Flaubert).
Il punto debole del disco e della band è proprio questo: non osano abbastanza e finisco per essere prevedibili dopo due canzoni. Se continuano su questa strada finiranno per diventare uno dei mille figli bastardi di Verdena e soci di cui la musica non ha bisogno. I ragazzi volendo di potenziale ne hanno, hanno anche raggiunto dei piccoli risultati:la traccia
“Libera mente” fa parte della colonna sonora del film “Buon Compleanno Sally” mentre “I Fiori di Bovary” vede la collaborazione di Ilenia Volpe alla voce. Quindi li liquido con una
frase che mi è sempre stata detta a scuola: “Hanno le capacità ma non si applicano”.
01. Mantra
02. Alter Ego
03. I fiori di Bovary
04. Osmosi
05. Cuori Lontani
06. Randagio
07. L’estasi
08. Libera mente
09. Urlo di te
10. Proghena
Recensione a cura di: Cornelius