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Ondalternativa

Greetings from Terronia – CatZoo

 

Tracklist:

01. L’era delle zucche giganti
02. Disaster tonight
03. L’anticamera del panico
04. L’attore
05. Witness
06. The iceberg serenade
07. Andrew Leddis
08. Untitled

Dopo aver ascoltato la prima traccia ero già gasato e preparato a gustarmi un disco potente, divertente e di puro rock n roll. Purtroppo, sono rimasto stupito dal fatto che dalla seconda canzone in poi, la band cambia totalmente sound, avvicinandosi ad uno stile più lento, melodico e sul rock italiano. Fare una traccia diversa e totalmente “fuori genere” per introdurre un album,(ma soprattutto come lancio radiofonico)è oramai una consuetudine di molte band ai giorni nostri, anche se in questo caso, avrei preferito di no(ma questa è solo una mia idea).

I Greetings from terronia presentano un rock potente, cantato in inglese e italiano, con influenze punk e new metal americano. L’ascolto del disco non è però scorrevole. Questo dovuto al fatto che a parte la prima traccia “L’era delle zucche giganti”(che è anche la più bella dell’album), le altre canzoni si somigliano  tutte, e soprattutto quasi tutti gli intro delle tracce(per l’esattezza 6), sono strutturati nella stessa maniera con un arpeggio di chitarra che introduce il cantato. Un po’ ripetitivo contando che il disco è di solo 8 canzoni. Un’altra pecca è dovuto all’accento italiano troppo presente nelle tracce cantate in inglese(preferibilmente è meglio cantare in italiano a questo punto, dato che la voce del cantante rende bene anche nella nostra lingua). La voce del cantante è bella, potente e particolare e gli strumentisti sanno far bene il loro mestiere, senza esagerare. Tutto sommato il prodotto non è male e le buone intenzioni ci sono. Il disco è un po’ acerbo ma ci sono ottime basi su cui lavorare.

Se posso dare un consiglio, quello di continuare con lo stile della prima traccia, dove oltre al fatto che la voce del cantante mi ricorda Olly degli Shandon, che a mio parere è stato una delle voci più belle di sempre del punk italiano, credo che sia lo stile dove la band riesca a esprimere meglio le proprie potenzialità e capacità.
Recensore: Simone Nigrisoli

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