DiFiore
Scie Chimiche
Anche se è conduttore di Avenida Brasil (trasmissione di musica brasiliana in onda settimanalmente su Radio Popolare Network), Giordano Di Fiore, in arte Difiore, non è sicuramente una versione di Gilberto Gil italiana. Saldamente ancorato alla lezione del cantautorato italiano anni 70, con un timbro vocale che fa pensare al primo ed emozionante Luca Carboni, Difiore, dalla Bicocca (osservatorio sulla Milano periferica, una volta operaia), ci regala “scie chimiche” sempre diverse, sempre accattivanti. Nel disco ci sono due elementi fondanti: la politica (Scie Chimiche, Novecento, Compagni) e l’intimismo (Emotili, Ti voglio bene, In bilico, Occhi di donna), passando per la disillusione (Città Inutile, L’Amore non c’è, Perdere l’Ispirazione), la speranza (Un’altra carta) ed il dolore (Oriente). Una bella prova di cantautorato moderno.
01. Il posto che ami e che odi di piu della tua citta e perche (corredati da foto e link)
Amo piazzale Loreto nonostante l’estetica non appagante, lo trovo uno spazio estremamente carico di energia. Non odio alcuno spazio specifico. Posso dire che, tutte le volte che passo per via Senato, sento ancora lo scorrere del Naviglio, e trovare, al suo posto, l’asfalto della strada, mi lascia una sensazione di tristezza.
02. Ci sono libri mode musiche posti che hanno influenzato il disco
Il disco è influenzato dai cantautori italiani degli anni 70, come De Gregori, il Lucio Dalla di Com’è Profondo il mare, ed anche le esperienze più politicizzate come quella dei Dischi del Sole. Milano è sicuramente una influenza costante. Le mode che sono passate per Milano, dai paninari ad oggi, sono sicuramente una ricca fonte di ispirazione sociologica
03. Definisci in poche righe il disco
E’ un disco estremamente sincero, un tentativo autentico di comunicazione.
04. Definisci Il tuo guardaroba (con foto armadio se possibile)
Un guardaroba piuttosto scarno, poca roba, sempre la stessa..jeans, maglione, e t shirt
05. Tua musica preferita per fare sesso?
David Sylvian
06. Qual è la cosa più bella del suonare dal vivo?
Premesso che non faccio live (se non in modo accidentale, con un progetto differente dal disco, che propone musica brasiliana), suonerei piacevolmente del rock rarefatto, con brani lunghi e suoni di chitarra permanenti